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Origine e diffusione del Lolita

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.:Itrill:.
icon12  view post Posted on 10/7/2008, 00:25     +1   -1




Il presente post è una summa di ciò che ho appreso nel corso degli anni, frutto di lunghe ricerche sull'origine del lolita dal 2004.
Dovrei forse scendere maggiormente nei particolari di alcuni passaggi, ma temo di confondere le idee a chi è proprio digiuno di questo argomento.
Se però volete degli approfondimenti chiedete pure!

Come sempre, vi chiedo cortesemente di non copiare il mio lavoro senza linkare questa pagina! Il tempo e la fatica non hanno prezzo se fatto con passione, però date merito a chi li ha spesi. ^__^

Altra piccola parentesi: in Italia PURTROPPO negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi libri a tema Lolita da autori non ben informati, spiegando la loro visione dello stile e attribuendogli un lifestyle. Per questo vi sconsiglio caldamente di considerare tali scritti come veritieri, ma come la personale visione di autori che si sono appena avvicinati al Lolita.


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Cap.1 .:Traumi Vari Derivanti Dall’ Utilizzo Della Parola Lolita:.

- Perchè il termine "Lolita"?
In occidente, prima degli anni ’50 questa parola era semplicemente un nome proprio, o meglio, un diminutivo.
Successivamente, grazie al romanzo Lolita di Nobokov, questa parola si diffuse diventando sinonimo di "ragazzina nel pieno della sua giovinezza, che appare e si atteggia da adulta risultando sessualmente appetibile per molti uomini". Da vocabolario viene anche aggiunta la definizione di "ragazza adulta che dimostra meno anni della sua reale età anagrafica". In comune queste definizioni hanno la sovrapposizione di due età ben distinte, quella adulta e quella infantile, con accezione sessuale.
Ricordiamoci però che la sessualità in giappone e in occidente è vista in modo completamente diverso, e grazie al cambio di lingua una parola straniera viene slegata dal taboo del paese di origine.

In Giappone, a partire dagli anni 80, "Lolita" divenne il migliore esempio per definire uno stile nuovo, in cui ragazze (non più bambine) iniziarono a vestirsi con abiti e accessori tipici dell'abbigliamento infantile, rielaborando tutto il loro look attraverso una nuova chiave stilistica, lontana dai canoni moderni dell'abbigliamento tipico alla moda mainstream da "ragazza" o da "donna".

Quando lo stile Lolita arrivò in Europa (dal 2000 circa), l'apripista fu il Gothic Lolita (o "gosu rori") poichè proprio in quel periodo questa sottocategoria del Lolita divenne famoso e ebbe la sua più ampia diffusione in Giappone.
Questo sottogenere prende il nome dalla sua affinità al goth inteso come stereotipo dell'abbigliamento goth europeo (tulle, croci, rose nere, makeup pesante, per fare qualche esempio), e al gotico inteso come stile decorativo architettonico (stampe raffiguranti chiese gotiche, cancellate in ferro, statue, e tutto ciò che un giapponese associava a questo immaginario di chiese europee). Il mix di queste 3 cose (lolita + goth + gotico), grazie a Mana, stilista della Moi Meme Moitiè, divenne molto popolare, sotto il nome di Gothic Lolita (in Italia, a testimonianza il nostro forum https://gothiclolita.forumcommunity.net ) e Elegant Gothic Lolita (in America, come ad esempio testimonia il nome della più grande com internazionale : http://egl.livejournal.com )

Erroneamente il termine Gothic Lolita venne inteso ad identificare tutta la categoria "Lolita Style", non ponendosi troppi problemi se nel calderone "gothic Lolita" in occidente venivano gettati anche abiti rosa e bianchi con fiocchetti e dolci stampati.
Ed era solo l'inizio dei fraintendimenti!
C’era chi credeva che il gothic lolita fosse un fenomeno stilistico nato dal Goth sviluppatosi dalle nuove generazioni, altri lo vedevano come una versione soft porno del Dark italiano…

Con la diffusione di riviste specializzate si arrivò alla conclusione che il Lolita Style, o semplicemente Lolita, fosse la categoria di abbigliamento principale, la quale abbracciava diverse sottocategorie. Per conoscerle tutte, consulate il topic di classificazione stili Lolita!
https://gothiclolita.forumcommunity.net/?t=1237986

Cap.2 .: Il perchè di una moda così estrema :.

Non è certo la prima volta che si sente parlare delle stranezze nate in Giappone, le idee più geniali vengono poi importate anche qui da noi…mentre quelle più ridicole rimangono confinate nei confini Nippon. Perchè quindi una moda così estranea alla nostra cultura, ai nostri canoni di bellezza è riuscita ad avere un successo così ampio nel giro degli ultimi 12 anni?
La risposta è come sempre da ricercare alla radice, all’origine del Lolita in Giappone.

Alla fine degli anni 70, quando in pieno clima di rivolte giovanili studentesche lo Stato giapponese, per far fronte alle manifestazioni che paralizzarono l'economia e l'andamento sociale, fece appello all'antica coesione nazionale inneggiando i cittadini al bene della cumunità prima ancora che alla loro realizzazione personale, avviandoli ad un processo di "depersonalizzazione" grazie al quale quasi tutti gli aspetti comunitari dei cittadini vennero standardizzati, come divise di lavoro e scolastiche, taglio di capelli, makeup, pensiero politico, e non per ultime le loro ambizioni.
Ovviamente queste sono anche le premesse ideali per indurre una parte della popolazione a trovare valvole di sfogo di qualsiasi genere, dalle più depravate alle più innocenti.
Tra quest'ultime troviamo lo streetstyle, fra cui l'antenato del Lolita, all'epoca ancora troppo simile all'Otome Style (look da ragazza perbene occidentale) e al Natural Key (stile casa nella prateria), entrambi stili giovanili più o meno mainstream.
I brand Baby The Star Shine Bright, Pink House e Angelic Pretty direzionarono il loro brand concept sull'idea delle ragazze-principesse delle fiabe, ed evidentemente molte adolescenti abbracciarono questo stile con entusiasmo.

Successivamente, negli anni '90, il Lolita subì la sua prima grandissima trasformazione, introducendo l'estetica Goth europea, grazie ad un gruppo di artisti musicali, che per emergere e differenziarsi, curano fino all’estremo il loro aspetto, si caratterizzano al'estremo per essere notati e resi riconoscibili. Questi artisti musicali vengono identificati come Visual, e che se ne dica... i gruppi Visual non hanno un genere musicale ben definito (possono essere J-pop e J-rock) ma hanno in comune l'aspetto molto curato e sicuramente estremo.
Le fan, assieme alla musica, assimilano anche il look. L'assoluta creatività sprigionata a metà anni 90, raggiunse picchi che sfiorarono l'incredibile, e divennero pura ispirazione non solo per i designer del paese nipponico, ma anche dal resto del mondo.

Il Lolita in Europa venne accolto dapprima da una nicchia di cultori e cultrici dell’estetica alternativa. In Italia infatti, i primissimi tempi, venne avvicinato questo stile da chi già vestiva in modo non convenzionale o standardizzato, forse semplicemente per una maggiore apertura mentale nei confronti dell'abbigliamento.
Quando poi iniziò ad essere minimamente diffuso in Italia, anche molte ragazze e donne che non avevano necessità di "distinguersi" iniziarono a vestirlo, semplicemente perchè si resero conto che questo era di loro gusto, facendole sentire più a loro agio.

cap.3 .:Otaku&Cosplayers:.

In quanto moda nata in Giappone, il Lolita passa automaticamente sotto le grinfie dei giappo-dipendenti (uomini e donne). Solo alcune di queste si appassionano all'estetica Lolita e non si fermano con superficialità all'idea che il "lolita" sia la solita perversione legata al "lolicon"...
A fomentare e sviare il reale "significato" di questo stile, purtroppo, c'è la complicità di molte fiere del fumetto, in cui spesso gli eventi "lolita" sono gestiti da chi non conosce realmente questo stile, e molti banchetti spacciano i loro vestiti "alternativi" come capisaldi dello stile... ovviamente questo contribuisce alla diffusione di messaggi sbagliati.

L'errore più comune è confondere il LOLITA con il COSPLAY.
Con cosplay si intende interpretare, recitare un personaggio, cercando di assumerne il più possibile le movenze e le fattezze attraverso vestiti e makeup, mentre il Lolita è un modo di vestire e per questo occorre farlo con vestiti di qualità. Non esistono "movenze" lolita o uno "stile di vita Loli" poichè sono solo VESTITI E ACCESSORI abbinati in modo armonico per creare outfits.
Ricordate: "Lolita" è un outfit, non chi lo indossa!

cap.4 .:Canoni Lolita:.

Abbiamo quindi capito che il lolita è uno stile di abbigliamento, ma come sintetizzare questa estetica? come distinguere un outfit Lolita da uno che non lo è?
Prima di tutto "un singolo accessorio/abito non è Lolita ma è il modo con cui lo si abbina che potrebbe comporre un outfit tale".
Capire fino in fondo questa frase significa capire l'essenza dello stile, ovvero la sua assoluta LIBERTA' e lontananza da "lifestyle", pensieri politici, idee, preferenze, atteggiamenti, arredamento, cibo ecc cc. il Lolita è abbigliamento, e soprattutto è un Look, non un singolo vestito o accessorio.

Come si è arrivati alla codifica di queste regole? semplicemente con l'osservazione dei look proposti su streetsnap e riviste specializzate. Questi sono i canoni universalmente riconosciuti per vestire Lolita:
- vita stretta (ok vita anatomica, vita alta e stile impero)
- gonne AMPIE e gonfiate da petticoats (per "ampio" si intende un orlo che misuri non meno di 2 metri in totale)
- lunghezza media (ovvero gonne/vestiti all'incirca al ginocchio)
- qualità dei materiali (niente carnevalate)
- poca pelle scoperta (a meno che non sia estate con 30°)
- cura dei particolari.

Il Lolita non è uno stile semplice, ma nessuno obbliga a vestire in questo modo.
C'è chi decide di non vestire Lolita secondo i canoni, e di chiamarlo giustamente "inspired Lolita", e altre che vestono secondo i canoni ma in modo moooooolto pacato e poco appariscente, in questo caso la definizione adeguata è "Casual Lolita".
E' importante fare distinzione per non creare confusione nella testa di chi non conosce questo stile :)


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Per adesso basta °°' Credo di aver detto abbastanza sull'origine.


link per i prossimi capitoli XD
http://community.livejournal.com/lolita_indies/3166.html
http://community.livejournal.com/egl/11318491.html
http://community.livejournal.com/otome_no_...065.html#cutid1

Edited by .:Itrill:. - 23/10/2012, 11:37
 
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Wren
view post Posted on 10/7/2008, 07:18     +1   -1




Molto carino :) ha chiarito diverse cosette anche a me.
La parte sui cosplayer è tristemente vera...
 
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°_Mademoiselle_°
view post Posted on 10/7/2008, 09:48     +1   -1




molto molto interessante *___*
 
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punkabbestia
view post Posted on 10/7/2008, 10:09     +1   -1




interessante! Poi è scritto in maniera veramente scorrevole
 
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Krystell
view post Posted on 10/7/2008, 12:13     +1   -1




Veramente interessante ^^
 
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Kiara Valentine
view post Posted on 10/7/2008, 12:46     +1   +1   -1




CITAZIONE
In Italia (non saprei se anche all’estero è così) questi individui vengono chiamati Otaku

sìssì, anche in Giappone proprio :^_-: !
 
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deadhutago
view post Posted on 10/7/2008, 20:01     +1   -1




è bellissimo adoro come è scritto ed è davvero interessante U_U e utile U__U
 
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M i s a k i
view post Posted on 10/7/2008, 20:18     +1   -1




Oddio, sono un'Otaku. °_°

Comunque interessantissimo. Mi hai chiarito un paio di cose anche perchè a volte girano talmente tante informazioni sbagliate che chi sa poco finisce per non capirci più niente @.@'' Thanks <3
 
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mina91
view post Posted on 10/7/2008, 20:51     +1   -1




quoto le altre. Davvero interessante e finalmente ho capito per bene come è nato il gl **
Grazie mille **
 
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hermione-giorgy
view post Posted on 10/7/2008, 22:08     +1   -1




bellissima guida (se si può definire tale)
potresti farla diventare un'articolo per qualche giornale,in modo da chiarire l'ignoranza italiana su questo stile...
cmq quoto le altre,veramente ben scritta ^^
 
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GothicFlower
view post Posted on 10/7/2008, 22:42     +1   -1




Finalmente ho capito come è nato il lolita *__* Grazie!
 
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ShimizuChan
view post Posted on 10/7/2008, 22:46     +1   -1




beh farlo diventare articolo di giornale è una cosa assurdamente difficile perchè non essendo itrill una giornalista che lavora per un giornale (o almeno credo), 1. È raro che pubblichino su riviste articoli di persone random 2. Se lei fosse così fortunata da riuscirci, l'atricolo passerebbe tra le mani di molta gente per modifiche e alla fine uscirebbe un discorso un po' contorto xD
 
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hermione-giorgy
view post Posted on 10/7/2008, 22:50     +1   -1




CITAZIONE (ShimizuChan @ 10/7/2008, 23:46)
beh farlo diventare articolo di giornale è una cosa assurdamente difficile perchè non essendo itrill una giornalista che lavora per un giornale (o almeno credo), 1. È raro che pubblichino su riviste articoli di persone random 2. Se lei fosse così fortunata da riuscirci, l'atricolo passerebbe tra le mani di molta gente per modifiche e alla fine uscirebbe un discorso un po' contorto xD

capito...chiedo allora scusa x l'enorme cavolata sparata :please:
 
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ShimizuChan
view post Posted on 10/7/2008, 22:54     +1   -1




ma no, non è una cavolata! solo che risulta difficile...
 
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.:Itrill:.
view post Posted on 10/7/2008, 23:26     +1   -1




personalmente non intendo pubblicarlo come articolo di giornale :P però grazie mille per i commenti ^^
sono felicissima che anche lo scritto risulti scorrevole ^__^
vorrei continuarlo per poi, magari, ultimarlo! appena avrò tempo scriverò il resto :)
 
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35 replies since 10/7/2008, 00:25   2329 views
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